On air:”Chissà dove sarai- Motta”
Il bosco ha già preso l’aria seria di giugno: i rami si son fatti fitti, è difficile distinguere il sottobosco che solo qualche settimana fa copriva come una coperta le radici degli alberi.
Non si tratta di noncuranza, la primavera ti esplode così tra le dita, come gli eventi o la vita stessa, scoppia tra i rami, tra le ombre guadagnandosi spazio; è un sentimento più che una stagione: scostante e variabile, muta continuamente colori e disegni, rovesciando le sue carte sul terreno ancora umido.

C’è il profumo del gelsomino, quello denso che riempie la stanza non appena si aprono le imposte, il profumo solare del fieno lasciato a seccare in piccole colline lungo i prati.
