On air:” A design for life- Manic Street Preachers”
Se il pane “basta a sé stesso” è perché è molteplice, non nel senso delle sue tipologie, ma per la sua essenza stessa giacché il pane è ricco, è vario, il pane è un microcosmo. In esso si incorpora un’assordante varietà, come un universo in miniatura che svela le sue ramificazioni nel corso della degustazione.
Il primo post su questo blog non aveva parole, solo l’immagine di una pagnotta: tonda, imperfetta, nessuna apertura della crosta, insomma tanti difetti a volerla guardare con gli occhi tecnici di chi sa quello che fa.
I miei occhi però avevano tutt’altro sguardo: quello infinito e leggero dell’amore orgoglioso di una madre.
Sono passati più di dieci anni da quel giorno e il pane è rimasto accanto a me modellando i lati più spigolosi del mio carattere: mi ha donato pazienza, quando volevo correre, rigore, dove il caos prendeva il sopravvento, costanza, per tutte quelle volte che avrei voluto abbandonare il campo.
Ed è da lì che è iniziato il lungo percorso che mi ha portato a scrivere questo nuovo libro.
Fino all’ultima briciola- L’arte di riuso del pane.
“Lo scricchiolare leggero della crosta appena fuori dal forno, il suo cedere sotto le dita, che premono cercandone il suono.
Il profumo di grano tostato, la mollica quasi fondente che si allunga come zucchero filato.
Del pane amo ogni primo assaggio: dopo tanti anni, rimango ancora stupita da quel momento di verità assoluta che mi rivela fin dove c’è stata comprensione o dove l’impasto e io abbiamo perso la nostra intimità.
Il mio rapporto con i lievitati ha cambiato forma nel tempo, un po’ come sbocciano e crescono certi amori: impetuoso e vivace i primi anni, con la conoscenza e la vicinanza ha preso una forma più pacata, ma più consapevole. Questo libro nasce proprio dal mio amore viscerale per il pane: un amore così radicato e sincero che mi ha portata spesso a riflettere sul poi e che mi ha spinta a elaborare nuovi modi per riutilizzare quel tanto che resta.”
È complesso raccontare cosa ci porta fino a quello che siamo diventati: sfogliare, pagina dopo pagina, ogni pezzo di vita che ci ha formati, la nascita dei nostri progetti e la loro realizzazione… a guardarsi da fuori tutto questo è a tratti commovente.
Difficile è anche raccontarsi a cuore aperto e trovare parole per le risposte che molti si aspettano quando accade qualcosa di bello come l’uscita di un nuovo libro: come per i secondi figli ci si aspetta una sorta di preparazione alle emozioni, una maturità conquistata, ma la verità è che non credo che alle cose belle ci si possa davvero abituare.
Fino all’ultima briciola, più che un piccolo ricettario, vuole essere uno spunto per fare un passo indietro e riprendere un’arte antica che meritava di non essere persa.
Nel libro troverete idee e suggerimenti per donare nuova anima la pane: dalle ricette base per realizzare un buon pagnotta casalinga, alle quelle passepartout, da reinventare sempre in base ai gusti e alle stagioni e ancora i primi piatti, i secondi, per poi arrivare fino al dolce e abbandonarsi.
Qualche informazione.
Da oggi Fino all’ultima briciola- L’arte di riuso del pane è in libreria, edito da Guido Tommasi Editore.
(140 pagine, 25 €)
Sulla home page del blog trovate l’icona del libro con il link diretto per acquistare la vostra copia, ma la cosa che spero più di tutto è di potervi incontrare in uno dei prossimi appuntamenti che stiamo organizzando in occasione dell’uscita del libro.
Il primo sarà domani, sabato 8 ottobre alle ore 17.30 da Peregolibri a Barzanò (Lecco): la presentazione sarà un’occasione per chiacchierare e farmi raccontare anche da voi il vostro rapporto con questo alimento così importante e carico di valore, le ricette della vostra famiglia e l’uso che siete soliti fare con il pane rimasto.
Vi aspetto!
Manuela